Grazie alle strategie di inbound marketing, è facile farsi trovare dai clienti attraverso le potenzialità che caratterizzano il web. Questo metodo di marketing, che è finalizzato al reperimento di clienti online, si differenzia rispetto a quello tradizionale (non a caso identificato con l’attributo “outbound”) perché non presuppone più un’interruzione invasiva.

Si è verificato, infatti, che l’outbound – il cui esempio tipico è quello del telemarketing, ma che si esplica anche attraverso le inserzioni pubblicate sui giornali o sulle riviste di settore – garantisce un return of investment poco elevato, e anzi rischia di innescare l’effetto opposto rispetto a quello desiderato, infastidendo coloro a cui il messaggio pubblicitario è destinato.

I vantaggi dell’inbound marketing

La caratteristica più importante e più apprezzata dell’inbound marketing, al contrario, consiste nella progettazione e nella realizzazione di contenuti educativi che possano risultare interessanti per i destinatari, così che essi siano indotti a visitare il sito web che si intende promuovere. La differenza di prospettiva tra l’outbound marketing e l’inbound marketing è facile da riassumere: nel primo caso è l’azienda che va dal cliente; nel secondo caso è il cliente che va a cercare l’azienda.

Il contesto e i contenuti

Il contesto e i contenuti sono i due elementi principali su cui si basa l’inbound marketing, che da essi dipende. Tutti i contenuti che vengono pubblicati online – siano essi post sui blog, pagine web, video, e così via – devono essere ottimizzati in ottica SEO, e quindi in previsione del posizionamento sui motori di ricerca, così che gli stessi possano essere trovati.

Per beneficiare di una visibilità maggiore, poi, non si può fare a meno di ricorrere ai social network. Per quel che riguarda il contesto, invece, è essenziale provare a comprendere quali contenuti sono in grado di conquistare con più facilità l’attenzione e la curiosità dei visitatori: a tale scopo è opportuno progettare una strategia su misura che contempli promozioni e messaggi destinati ad essere condivisi, in un momento successivo, non solo tramite il sito aziendale, ma anche sul blog collegato e, ovviamente, su tutti i social.

Come funziona l’inbound marketing

Il meccanismo di funzionamento dell’inbound marketing può essere riassunto così: si attira un utente sconosciuto, lo si trasforma in visitatore e lo si converte in contatto. Quest’ultimo, a sua volta, può diventare un cliente nel momento in cui acquista un servizio o un prodotto, e se ne rimane soddisfatto innesca un passaparola (anche virtuale, attraverso le recensioni e le condivisioni sul web) che lo rende perfino un promotore del brand. Le varie fasi di cui si compone l’inbound marketing prevedono che i contenuti siano sempre adattati al contesto.

Come aumentare il traffico in ingresso sul sito

Prima di pensare a come si può attirare traffico su un sito aziendale, è utile mettere in evidenza l’importanza di essere online per qualsiasi impresa e per qualunque marchio.

Quasi tutti gli utenti di Internet eseguono ricerche su Google o sugli altri motori di ricerca: per il colosso di Mountain View, per esempio, viene calcolata una media di 54mila ricerche ogni secondo. Inoltre chi vuol farsi notare in rete si trova alle prese con un ambiente caratterizzato da un alto tasso di competitività, che gli impone di mettersi al lavoro per ottenere il successo auspicato e i risultati desiderati.

Una delle armi da sfruttare a questo proposito è il responsive design, che viene premiato da Google: in sostanza, sui motori di ricerca i siti responsive godono di una maggiore visibilità rispetto a quelli non responsive. Non potrebbe che essere così in un’epoca – come quella attuale – in cui quasi tutte le ricerche sono compiute da mobile.

Il valore di un blog

In precedenza si faceva riferimento alla presenza di un blog: è essenziale svilupparne uno ma soprattutto curarlo e aggiornarlo con costanza. Gli argomenti affrontati dovranno, ovviamente, essere coerenti con l’attività aziendale, e ogni contenuto che sarà fornito ai clienti dovrà essere utile per loro.

Le parole chiave andranno selezionate con attenzione per l’ottimizzazione SEO, ma tale scelta andrà collocata in una più ampia content strategy che possa essere individuata dai motori di ricerca.

In un secondo tempo, gli articoli potranno essere promossi tramite i social network, con l’aiuto di immagini emozionali e didascalie pertinenti.

Come convertire i visitatori in contatti

Una volta che gli utenti sono stati attirati sul sito web aziendale (ovviamente, l’obiettivo è conquistare solo gli utenti che rientrano nel target di riferimento) arriva il momento di convertirli in contatti: in questo modo sarà possibile profilarli, per conoscere i loro gusti, le loro aspirazioni e le loro aspettative.

A tale scopo è indispensabile proporre delle landing page che contengano moduli per l’inserimento dei dati, ma anche call to action e thank you page. In cambio, devono essere offerti video, guide o altri contenuti di qualità.

I contatti diventano clienti

Ora non rimane che trasformare i contatti in veri e propri clienti. Anche in questo caso, c’è bisogno di contenuti ad hoc, studiati in funzione delle informazioni raccolte in precedenza e contenute nel database. Ci si può servire, per esempio, di campagne di direct email marketing, ed è importante avvalersi anche di un software di customer relationship management per una gestione appropriata dei contatti. Messaggi personalizzati e tutorial sono risorse preziose per concludere vendite.

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