Gli errori di una newsletter sono un problema. Perché se investi molto in questa tecnica di web marketing a causa di queste sviste, spesso del tutto involontarie, rischi di minare completamente il tuo impegno per raggiungere le persone che si sono iscritte alla tua lista. Chi lavora in questo settore conosce bene questo punto.

Avere un database di contatti email vuol dire custodire un tesoro: cascherà il mondo, magari Google spazzerà via il tuo sito web con un aggiornamento improvviso e infausto, ma la lista di email sarà sempre nelle tue mani.

Ma questo privilegio deve essere curato e gestito al meglio, altrimenti rischia di svanire come tutte le fortune. Ecco perché è giusto, oggi più che mai, conoscere ed evitare gli errori di una newsletter che possono allontanare (quindi tendere verso l’abbandono) i tuoi potenziali clienti. Tu non vuoi questo, giusto?

Aggiungere contatti con liste email senza consenso

Ci sono tanti modi per far iscrivere le persone alla tua newsletter. In alcuni casi parliamo semplicemente di dare qualcosa in cambio del contatto migliore.

Come ad esempio uno sconto sul prodotto, un ebook o un contenuto video. Puoi anche inserire il form nella sidebar o nel footer dei post che pubblichi sul blog.

Ma è un passaggio assolutamente da evitare quello che ti suggerisce di acquisire contatti che non hanno accettato di iscriversi al tuo circuito. In primo luogo perché è contro la legge, poi le persone che riceveranno il contenuto rischiano di segnalare la newsletter come spam. Questo diventa un problema da evitare.

Da leggere: meglio aprire un blog o puntare sul sito web?

Attenzione alla frequenza delle email inviate

Sai qual è il motivo che spinge le persone ad abbandonare la tua newsletter? Una frequenza di pubblicazione in grado di diventare un fastidio per il pubblico.

In realtà non esiste un ritmo di invio ben definito, il risultato è dato dai test. Bisogna osservare il comportamento del pubblico per capire come si comporta e come oscilla il tasso di abbandono rispetto alla singola email inviata.

errori della newsletter

Perché le persone si cancellano dalla newsletter – chamaileon.io

In realtà c’è sempre una percentuale di contatti che abbandonano la newsletter a ogni invio, ma di sicuro c’è questo: devi ridurre il tasso di abbandono.

Ogni email che lanci è una possibile interruzione. Ecco perché è giusto rimanere tendenzialmente bassi rispetto al numero di email da inviare al mese.

Ad esempio, un buon ritmo di pubblicazione può essere dalle 2 alle 4 newsletter ogni 30 giorni sempre valutando bene le reazioni del pubblico. Calcolando anche un altro aspetto: devi avere qualcosa da dire e da comunicare al pubblico.

Inviare solo contenuti commerciali via newsletter

Direttamente collegato al punto superiore: tra gli errori di una newsletter c’è anche l’uso eccessivo di contenuti commerciali. Lo so, c’è desiderio di vendere.

Vuoi monetizzare la tua attività. Ma le persone tendono ad abbandonare le liste che aumentano il ritmo degli invii e che magari c’è solo il tentativo di convertire.

Senza alimentare la propria nicchia con contenuti utili. Questo diventa ancora più evidenti se le tue newsletter tendono a somigliare sempre di più allo spam.

L’email non è leggibile sui dispositivi mobile e desktop

Il lavoro da eseguire su un sito web o un blog deve essere declinato anche nelle newsletter: cura la leggibilità del testo e il buon equilibrio con le immagini, che devono essere leggere ma anche completate da testo alternative.

Usa un font semplice e leggibile, un colore del carattere per creare il giusto contrasto e una formattazione dei link capace di far capire all’utente che

Ignorare l’oggetto email (anche per lo smartphone)

Sai cosa succede quando non valuti con molta attenzione l’oggetto della newsletter? Possiamo tranquillamente sostenere che questa stringa di testo rappresenta uno dei passaggi fondamentali per inviare un’email di successo.

come cambia tra con e senza oggetto

La differenza quando aggiungi una buona introduzione nell’oggetto – Fonte sendgrid.com

Perché l’oggetto email è il primo contenuto che il pubblico legge appena arriva la tua newsletter. E poi decide cosa fare, se aprire o meno. Questo è ancora più importante nel momento in cui l’email viene letta da smartphone.

Bisogna fare in modo che le parole più importanti si trovino all’inizio della stringa. Senza dimenticare che i filtri antispam tendono a penalizzare i termini commerciali inseriti nell’oggetto. In sintesi, tra gli errori di una newsletter che devi sempre scongiurare c’è sicuramente una scarsa attenzione a questo elemento.

Non hai pensato agli obiettivi della newsletter

Un problema decisivo perché una newsletter deve avere un obiettivo. E uno solo, non due o tre. Ad esempio puoi inviare un’email informativa per aggiornare i contatti rispetto a una novità interna oppure un’altra per convincere ad acquistare un prodotto. In entrambi i casi puoi avere dei risultati interessanti.

Però non puoi pensare di ottenere due risultati attraverso un unico invio. Peggio ancora, se hai inviato una newsletter senza valutare un obiettivo stai letteralmente perdendo tempo. Nella tua strategia di marketing dovrebbe essere ben chiaro il percorso da seguire con questo strumento così potente quanto delicato.

Non inserire le opzioni per la disiscrizione nelle email

Lo devi fare per una questione di correttezza nei confronti del pubblico e per rispettare le norme relative alla privacy: le persone devono essere consapevoli.

Quindi non iscritte in modo surrettizio alla tua attività di email marketing ma devono essere anche libere di andare via. E non ricevere più le tue comunicazioni.

Anche se non sembra un buon affare, non puoi tirarti indietro. Conviene inserire un pulsante chiaro alla fine della newsletter per suggerire all’utente di seguire il percorso ufficiale di unsubscribe per abbandonare la lista.

Se tutto questo manca c’è il rischio che ti segnali semplicemente come spam. Con ricadute sulla reputazione del brand e del dominio del mittente (il tuo).

Da leggere:  la tua strategia di content marketing

Chiedi una consulenza per la tua newsletter

Sì. il lavoro per chi cura l’invio di un’email commerciale (magari una DEM o una semplice comunicazione informativa) è importante, delicato e impegnativo.

Ecco perché chi vuole usare questo strumento per raggiungere i propri clienti deve puntare su un servizio professionale. Vuoi lavorare in questa direzione? Evita da subito gli errori di una newsletter con una consulenza mirata.